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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 106
 
originale
 
[106] Ut igitur, Ti. Gracchum cum videor contionantem in Capitolio videre de M. Octavio deferentem sitellam, tum eum motum animi dico esse inanem, tu autem et Gracchi et Octavi imagines remanere, quae, in Capitolium cum pervenerint, tum ad animum meum referantur -- hoc idem fieri in deo, cuius crebra facie pellantur animi, ex quo esse beati atque aeterni intellegantur.
 
traduzione
 
106. Quando mi par di vedere Tiberio Gracco concionante in Campidoglio, nell'atto di presentare al popolo l'urna con i suffragi relativi al caso di Marco Ottavio, considero il fenomeno come una semplice immaginazione. Tu pensi invece che le immagini di Gracco e di Ottavio sopravvivano e, una volta giunte sul Campidoglio, si ricostituiscano dinanzi alla mia mente. Lo stesso tu pensi che avvenga per gli d?? la cui frequente rappresentazione colpisce gli animi, donde l'illazione che essi siano eterni e felici.
 

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